Tue, 04 Nov 2025 11:24:26 GMT
Salute
Sullo spazzolino da denti migliaia di batteri dal water, come 'difendersi'

AGI – Due volte al giorno, migliaia e migliaia di batteri e funghi entrano nel nostro corpo attraverso un nemico insospettabile: lo spazzolino da denti. Proprio lui, quello che pensavamo fosse un inseparabile alleato per l` igiene, nasconde tra le sue setole microbi come Rothia denocariosa, Streptococcaceae mitis e membri del genere Actinomyces, in genere innocui per il nostro organismo. Ma secondo i ricercatori, sullo spazzolino da denti si annidano anche batteri e funghi che non hanno alcun diritto di essere lì : organismi più comunemente associati a infezioni gastriche e intossicazioni alimentari, come Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa ed Enterobacteria. Gli studi hanno anche identificato agenti patogeni come Klebsiella pneumoniae, una causa comune di infezioni nosocomiali, e lieviti del genere Candida, che possono causare mughetto, sugli spazzolini da denti.

Come? Ogni volta che si tira lo sciacquone, una nube di minuscole goccioline d'acqua e feci viene lanciata nell'aria circostante fino a 1,5 metri. E questa nuvola deposita batteri e virus su qualsiasi superfice, compreso lo spazzolino.

"Il bagno ricettacolo di funghi e batteri"

“Il bagno è comunemente considerato la stanza più contaminata di una casa. Gli spazzolini da denti condivisi, conservati collettivamente o posizionati vicino al lavandino o al WC possono fungere da terreno fertile per germi pericolosi” , conferma all` AGI Maria Teresa Agneta, Presidente Nazionale dell` Associazione igienisti dentali italiani (AIDI). In particolare, numerosi studi hanno dimostrato che gli aerosol provenienti dagli scarichi del water ne possono contaminare i coperchi, le superfici vicine, inclusi i pavimenti. La capacità del patogeno di persistere su una superficie è un fattore chiave nel determinare il rischio di infezione che rappresenta. Anche solo poche gocce di WC causano la diffusione di milioni di microrganismi nell'aria. 

“Pertanto, la manutenzione dello spazzolino da denti per garantire un'igiene orale efficace diventa essenziale” , osserva Agneta. “Sfortunatamente, la corretta cura dello spazzolino da denti viene solitamente trascurata. Diversi studi hanno evidenziato la presenza di Candida albicans, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa ed Enterococcus faecalis sui campioni di spazzolini testati, conservati all` interno e all` esterno dei bagni, dimostrando che le setole degli spazzolini da denti favoriscono la sopravvivenza microbica, che può avere un impatto negativo sulla salute orale e sistemica. Anche i contenitori degli spazzolini da denti hanno un impatto sulla sopravvivenza batterica. Pertanto, una corretta conservazione e una disinfezione regolare sono essenziali per ridurre il rischio di infezioni e mantenere l'igiene orale” .

Come difendersi dal contagio

Come evitare il contagio?  “Le strategie più efficaci per ridurre la contaminazione incrociata nei bagni associata allo scarico del WC -spiega la presidente dell` AIDI - includono l'aggiunta di dispenser di disinfettante/detergente nella cassetta. Esistono molti prodotti in commercio progettati per migliorare l'igiene del water, tra cui copriwater in carta, disinfettanti in gel/schiuma e detergenti o compresse per WC automatici, ma nessuno è in grado di prevenire completamente le infezioni attraverso l'aerosolizzazione di materia fecale durante lo scarico del water. I copriwater e i disinfettanti per superfici sono efficaci nel prevenire il contatto e la trasmissione di contaminanti superficiali ad altri utenti, ma non possono impedire la trasmissione aerea. Un'elevata efficacia disinfettante è stata osservata per le pastiglie per WC automatici, che agiscono attraverso il rilascio continuo di disinfettanti per uccidere i microrganismi. Tuttavia, la loro breve durata e la loro efficacia solo per i sistemi a cassetta rappresentano due problemi per il loro utilizzo” .

Cambiare lo spazzolino non basta

L` unica arma efficace è cambiare lo spazzolino, Ma quanto spesso? Il consiglio ormai noto è quello di rinnovare lo spazzolino ogni tre mesi, ma non basta: “Dai vari studi condotti emerge che la contaminazione microbica dello spazzolino negli spazzolini da denti è più elevata se conservati in un contenitore protettivo. L` ambiente chiuso e umido favorisce lo sviluppo di lieviti, come la specie Candida , responsabile della candidosiŁ, mette in guardia Agneta. “Sono necessarie pratiche di manutenzione costanti per ridurre i rischi di contaminazione e minimizzare l'esposizione a batteri nocivi, il che è fondamentale per un'igiene orale efficace. La maggior parte delle persone non ha l'abitudine di disinfettare periodicamente i propri spazzolini da denti. Pertanto essi dovrebbero essere disinfettati o sostituiti ad intervalli regolari per limitare la crescita dei microrganismi e favorire il benessere dell'individuo. La disinfezione periodica degli spazzolini da denti è una procedura che dovrebbe essere implementata, prestando attenzione alla corretta applicazione, al fine di ridurre al minimo le malattie sistemiche che compromettono la qualità della vita” .

 



Fri, 31 Oct 2025 11:26:37 GMT
Salute
Il neurologo Rossini è stato insignito del premio “Energie per Roma – Salute"

AGI - Paolo Maria Rossini, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell'IRCCS San Raffaele di Roma, è stato insignito del premio  “Energie per Roma – Salute” . La cerimonia si è tenuta ieri, presso Spazio Europa, sede dell` Ufficio in Italia del Parlamento Europeo. L'iniziativa è promossa dal Centro Europeo di Studi Culturali e patrocinata dall` Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma. Tra i protagonisti di questa edizione dedicata alla salute, Rossini, ha ricevuto il premio “in riconoscimento della straordinaria dedizione, della visione e della capacità di guida dimostrate nel campo della sanità e della salute pubblica, grazie alle quali ha saputo coniugare passione, professionalità e competenza, contribuendo in modo determinante al miglioramento dei servizi e al benessere della comunità romana e valorizzando l'immagine scientifica ed assistenziale delle principali strutture universitarie ed ospedaliere italiane incluso, in anni recenti, l'Istituto di Ricovero e Cura San Raffaele di Roma, sia a livello nazionale che internazionale” .

Neurologo di fama internazionale, tra gli scienziati più influenti al mondo secondo la classifica stilata dalla Stanford University, Rossini si è sempre distinto per il suo contributo fondamentale nello studio, nella diagnosi precoce e nella cura delle patologie neurodegenerative, con particolare attenzione alla malattia di Alzheimer e per i suoi studi nel campo delle tecniche neurofisiologiche applicate alle funzioni del sistema nervoso centrale umano.

I progetti di ricerca e l'intelligenza artificiale

Tra i progetti più importanti che da anni lo vedono coinvolto come coordinatore sicuramente “Interceptor” , promosso e finanziato dal Ministero della Salute e dall` Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), grazie al quale si è sviluppato un modello predittivo in grado di identificare con elevata accuratezza le persone con declino cognitivo lieve (MCI) che hanno maggiori probabilità di sviluppare una demenza e del progetto europeo “AI-MIND” che si propone come strumento decisionale di supporto per l'identificazione precoce dei soggetti a rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, attraverso l'applicazione dell'intelligenza artificiale a innovativi strumenti di indagine neurofisiologica, neuropsicologica e genetica.

“Dedico questo premio ai miei pazienti, alla mia famiglia, ai miei collaboratori ed al mio Istituto di ricerca ed assistenza” ha commentato il neurologo a margine della cerimonia, “sono questi gli ingredienti che nei miei 'primi' 50 anni di attività professionale mi hanno spinto sempre sulla strada della cura come servizio a chi soffre e su quella della curiosità nel cercare soluzioni innovative per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione delle principali malattie neurologiche” .

Il premio

Il Premio “Energie per Roma - Salute” celebra i protagonisti che, con impegno e visione, contribuiscono al benessere fisico e mentale della comunità . L` iniziativa, di alto profilo istituzionale, riunisce rappresentanti del mondo politico, scientifico e sociale per valorizzare le eccellenze della Capitale nel campo della salute, dell` innovazione e della solidarietà .

La cerimonia, articolata in tre categorie, Salute e Prevenzione, Innovazione Sanitaria e Impegno Sociale e Volontariato, ha offerto un momento di riflessione condivisa su temi centrali come l` accesso ai servizi, la ricerca e la cura delle persone fragili.

In questo contesto, il riconoscimento al Prof. Rossini rappresenta un tributo al valore del capitale umano e alla forza della ricerca scientifica come motore di progresso e inclusione sociale.



Fri, 31 Oct 2025 02:27:00 GMT
Salute
Arrivano i 'portatori' di salute, la rete 'invisibile' dei 10mila

AGI - Oltre 130 aziende, quasi 220 magazzini e circa 10mila professionisti impegnati ogni giorno come “portatori” di salute: è questa la rete della logistica healthcare italiana, una realtà spesso “invisibile” ma strategica per garantire la distribuzione sicura e puntuale di farmaci e dispositivi medici su tutto il territorio nazionale.

Da sessant` anni questo sistema è rappresentato da ASSORAM, che oggi evolve in LIPHE (Logistica Integrata Pharma Healthcare), segnando una trasformazione che va ben oltre un semplice rebranding. L` associazione si ridefinisce infatti come un vero e proprio “hub di sistema” , pronto a interpretare i nuovi scenari normativi, tecnologici e di mercato. La metamorfosi è stata al centro dell` evento “Le nuove rotte della salute. Il futuro della distribuzione healthcare” , tenutosi a Roma, all` Auditorium del Museo dell` Ara Pacis.

Alla giornata hanno preso parte, tra gli altri, Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato alla Salute, Luciano Ciocchetti, vicepresidente della XXII Commissione Affari Sociali, Elena Lorenzini, vicecapo di Gabinetto al MIMIT, Sandra Gallina, direttore generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea, e Marco Canaparo, ambasciatore Coreper I presso l` Unione Europea. Nel corso dell` appuntamento è stata presentata la ricerca “La distribuzione healthcare tra trasformazioni e nuove sfide” , realizzata in collaborazione con IQVIA e con il contributo dei principali rappresentanti della filiera – da Farmindustria a Egualia, da Federfarma a Sifo e Confindustria Dispositivi Medici – moderati dalla giornalista Mariolina Sattanino.

“La logistica healthcare non è un semplice ‘spostamento di pacchi` , ma una catena con processi rigidamente regolamentati e responsabilità chiaramente individuate e pesantemente sanzionate in caso di irregolarità – dichiara Pierluigi Petrone, riconfermato pochi giorni fa per il suo terzo mandato –. Nei magazzini di logistica si fa sintesi della gestione di una pluralità di processi e prodotti: dai dispositivi medici di largo consumo (siringhe, termometri, ecc.) a quelli diagnostici in vitro (test Covid), fino alle TAC (spostate con le gru) e ai farmaci a temperatura controllata, come i vaccini e le terapie avanzate (geniche e cellulari), che esigono una catena del freddo ultra specialistica. La nostra strategia per affrontare le complessità crescenti è il continuo rinnovamento” .

L` indagine presentata in occasione del lancio di LIPHE ha messo in evidenza i principali macro-trend della distribuzione farmaceutica, delineando le sfide che attendono il comparto e le ricadute per l` intero sistema sanitario nazionale. 1. Specializzazione. Le terapie avanzate e i prodotti biotech impongono una logistica di precisione, con competenze specifiche, tempi di consegna ridotti e relazioni più strette tra gli attori della filiera. 2. Flessibilità ed efficienza. Gli ordini sempre più frammentati e la necessità di ridurre le scorte ospedaliere richiedono una gestione agile, capace di rispondere rapidamente a richieste on demand e urgenze. 3. Capillarità e centralità del paziente. Il futuro guarda alla domiciliarizzazione delle cure e al rafforzamento del ruolo della farmacia territoriale come punto di prossimità sanitaria. 4. Qualità e sostenibilità . La ricerca dell` efficienza deve andare di pari passo con la riduzione dell` impatto ambientale e la sostenibilità economica. 5. Multicanalità ed e-commerce.

Pur restando centrale la farmacia, crescono modelli digitali come il “Click & Collect” , i locker sanitari e la consegna express per un paziente sempre più connesso e consapevole. “Dalla ricerca emerge che le aziende ASSORAM, oggi LIPHE, stanno investendo su ogni fronte tra quelli evidenziati – dichiara Mila De Iure, Direttore Generale di LIPHE –. Nonostante i costi fissi crescenti su personale, transizione tecnologica e ESG, tracciabilità e rintracciabilità dei flussi si soffre di una iper proliferazione di adempimenti burocratici, di un apparato regolatorio ipertrofico che merita, come nei fatti sta avvenendo, di essere snellito e aggiornato. Nel mondo delle life sciences, la logistica è il ponte che trasforma l` innovazione in cura e la ricerca in valore per le persone. LIPHE racconta un` Associazione viva, che evolve con i suoi associati, che non subisce i cambiamenti ma li guida. E mentre guardiamo al futuro, portiamo con noi il valore di ciò che siamo stati: una comunità di imprese che ha sempre saputo rispondere alle sfide del proprio tempo con competenza e responsabilità ” .

“La giornata di oggi, che celebra i 60 anni di ASSORAM, ci ricorda quanto fondamentale sia la filiera che si occupa della distribuzione dei farmaci – dichiara Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati –. L` Italia credo che sia un` eccellenza assoluta in questo settore. Tutte le filiere che lavorano per far arrivare i farmaci ai cittadini e ai pazienti svolgono un lavoro straordinario” . “La logistica healthcare è una filiera molto importante che ci consente di far arrivare i farmaci a tutti i 60 milioni di cittadini italiani a prescindere dalla loro residenza – aggiunge Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Salute –. Grazie infatti alla logistica rappresentata da ASSORAM assicuriamo l` accesso alle terapie non solo a chi vive nelle grandi città , ma anche a chi abita in comunità interne, montane e difficili da raggiungere” .



Thu, 30 Oct 2025 17:52:18 GMT
Salute, Agi Desk
L` Italia guida la lotta globale all` obesità

AGI - L` Italia si conferma apripista a livello mondiale nella lotta all` obesità . È infatti il primo Paese ad aver approvato una legge che riconosce l` obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, inserendola nel Piano Nazionale della Cronicità tra le patologie prioritarie. Un passaggio che segna una svolta culturale e istituzionale nella gestione di una delle sfide di salute pubblica più urgenti del nostro tempo.

Il riconoscimento dell` obesità come malattia segna l` avvio di un nuovo paradigma strategico, fondato su prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico integrata dei pazienti, con l` obiettivo di garantire un accesso equo alle cure e ridurre lo stigma che ancora accompagna questa condizione.

Al Centro Studi Americani di Roma, si è tenuto l` evento “La legge sull` obesità : il modello italiano best case nel mondo” , promosso da AmCham Italy in collaborazione con il Centro Studi Americani. L` incontro ha riunito rappresentanti del Parlamento, del Governo, della comunità scientifica e delle associazioni di pazienti per fare il punto sulle recenti innovazioni legislative e delineare le prossime sfide di policy.

Dall` Italia all` Europa: nasce l` Alleanza internazionale COTA12

Durante l` evento è stata annunciata la costituzione di COTA12 – Cardiovascular & Obesity Tackling Alliance, un` Alleanza internazionale permanente guidata da AmCham Italy che sarà lanciata entro l` anno a Bruxelles. L` iniziativa riunirà 12 Paesi - l` Italia e 11 dell` Europa centro-orientale - con l` obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale e sviluppare strategie comuni nella lotta all` obesità e alle malattie cardiovascolari, a partire dal modello italiano.

“L` Italia si conferma all` avanguardia nel riconoscere l` obesità come malattia cronica e nel garantire un accesso equo alle cure” , ha dichiarato Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham Italy. “Con COTA12 vogliamo stimolare la cooperazione tra Paesi e fare squadra per affrontare una sfida globale, valorizzando l` eccellenza sanitaria italiana come benchmark internazionale” .

Il valore del “Modello Italia”

Nel corso del dibattito, moderato dalla giornalista Daniela Minerva, sono intervenuti tra gli altri Ugo Cappellacci, Presidente della Commissione Affari sociali della Camera, il senatore Ignazio Zullo, l` onorevole Ilenia Malavasi, il presidente Emanuele Monti (Regione Lombardia e CdA AIFA) e Federico Villa di Lilly Italy Hub.

Cappellacci ha sottolineato come la legge rappresenti “un passaggio di grande valore per il Servizio sanitario nazionale” e “un traguardo politico che dimostra la capacità del Parlamento e del Governo di lavorare insieme su una priorità di salute pubblica” .

Anche il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha ricordato l` impegno del Governo “per tradurre questa legge in azioni concrete, garantendo modelli di accesso innovativi ed equi alle cure e facendo dell` Italia un esempio di buona sanità nel mondo” .

Le prossime sfide

Il nuovo quadro normativo prevede l` istituzione, presso il Ministero della Salute, di un Osservatorio di monitoraggio e di un Fondo Obesità dedicato a interventi regionali di prevenzione, formazione e contrasto allo stigma.

Con l` intesa in Conferenza Stato-Regioni, l` obesità è ora ufficialmente riconosciuta come patologia cronica prioritaria nel Piano Nazionale della Cronicità , che introduce linee guida per i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) e per il rafforzamento della rete territoriale dei centri dedicati.

“Ora è il momento di passare dalla legge all` azione” , ha commentato Federico Villa di Lilly Italy Hub. “Serve una collaborazione forte tra istituzioni, regioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti per trasformare l` indirizzo normativo in risultati concreti per i cittadini” .

Verso un nuovo paradigma di salute

L` Italia, con la sua legge e con la nascita di COTA12, si posiziona come laboratorio internazionale di buone pratiche sanitarie, aprendo la strada a un` alleanza europea capace di affrontare in modo coordinato l` obesità , una condizione che colpisce milioni di persone e rappresenta una delle principali sfide per i sistemi sanitari del futuro.



Thu, 30 Oct 2025 15:42:59 GMT
Salute, Komposer
Demenza precoce in Italia: l'Iss, colpite 24mila persone sotto i 64 anni

AGI - Le Demenze ad Esordio Precoce, che colpiscono persone con età inferiore ai 65 anni, rappresentano un'emergenza socio-sanitaria per le differenti necessità dei pazienti, che in Italia si stima siano 24mila, e dei loro caregiver rispetto a quelli con demenza insorta in età più avanzata. Se ne è parlato oggi durante un evento nella sede dell'Istituto Superiore di Sanità , introdotto dalla proiezione del film 'Per Te', appena presentato alla Festa del Cinema di Roma, ispirato alla storia vera di Paolo Piccoli, affetto da questa patologia, e della sua famiglia, e seguito da una tavola rotonda sul tema.

Si stima oggi che in Italia vi siano circa 1.200.000 casi di demenza nella fascia di età uguale o superiore ai 65 anni (di cui 550-660 mila casi di Malattia di Alzheimer) e circa 24.000 casi di demenza 'giovanile' compresi nella fascia di età 35-64 anni. Complessivamente, se si considera che accanto a queste persone vivono circa 4 milioni di familiari, è possibile stimare che circa il 10% della popolazione italiana si trova ad affrontare questa condizione, definita dall'OMS una priorità mondiale di salute pubblica. "Numeri che ci ricordano - ha affermato il presidente dell'Iss Rocco Bellantone - che questo problema tocca tutte le famiglie. Oltre alla ricerca quindi, che anche in questo Istituto portiamo avanti, è fondamentale anche la sensibilizzazione sul tema. Per questo per la prima volta abbiamo aperto le porte dell'Istituto alla proiezione di un film, che è uno strumento potente, capace di toccare nel profondo e modificare la sensibilità del pubblico".

L'impatto sui giovani caregiver

"Questa iniziativa - ha spiegato Daniela Merlo, che dirige il dipartimento di Neuroscienze - mira a stimolare alcune riflessioni sui diversi aspetti del tema delle demenze giovanili, dall'importanza della ricerca all'impatto socio-emotivo subito dai giovani caregiver, bambini e ragazzi under 18, che svolgono mansioni di cura e assistenza nei confronti di un membro della famiglia che è in condizioni di non autosufficienza, considerate inappropriate per la loro età ".

Il film 'Per Te' e la tavola rotonda

Il film è stato introdotto dal regista Alessandro Aronadio e dagli sceneggiatori Ivano Fachin e Renato Sannio, che hanno raccontato come il tentativo sia stato di rendere l'essenza della storia della famiglia Piccoli con un tono che però fosse anche leggero. La proiezione è stata seguita da un intervento di Michela Morutto, moglie di Paolo Piccoli, che ha ricordato il bisogno di percorsi riconosciuti che aiutino i pazienti e i loro caregiver, sul modello di quelli di altre patologie. Il tema è stato ripreso anche dalla tavola rotonda, a cui hanno partecipato Alberto Siracusano, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Coordinatore del tavolo tecnico sulla salute mentale del Ministero della Salute, Raffaele Lodi, presidente della rete Irccs delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione e Camillo Marra, Direttore della Clinica della Memoria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma.

Ricerca e terapie: le sfide future

Oltre a percorsi specifici per le persone con demenze a esordio precoce, che invece si trovano ad avere test e terapie 'tarati' su quelle che insorgono nei più anziani, hanno affermato gli esperti, serve più  ricerca sperimentale per ampliare il ventaglio di possibilità di terapia, al momento molto limitata anche per tutte le altre forme nonostante due farmaci in arrivo.



Wed, 29 Oct 2025 02:26:00 GMT
Salute
Le apnee notturne colpiscono sempre più giovani adulti, anche se in buona salute

AGI - Un` indagine dell` Ohio State University Wexner Medical Center rivela che l` apnea ostruttiva del sonno viene diagnosticata sempre più spesso nei giovani adulti americani, uomini e donne in salute, non solo tra anziani o persone in sovrappeso.

Lo studio, basato su 1.004 interviste e casi clinici, mostra come sintomi come stanchezzasonnolenza diurnarussamento e apnee notturne spesso vengano sottovalutati, ritardando la diagnosi e aumentando i rischi per cuore, cervello e qualità della vita. “I sintomi sono subdoli e facilmente fraintesi” , racconta Maddy Dumas, trentenne e sportiva, che non sospettava l` apnea fino alla diagnosi condotta con uno sleep study domiciliare. “Non mi riconoscevo nei pazienti tipici delle pubblicità , ero stanca, ma pensavo di dormire abbastanza. Solo l` insistenza di mio marito per il russamento e strani suoni notturni mi ha spinta a farmi controllare” .

Secondo Meena Khan, specialista in medicina del sonno alla Ohio State: “Siamo di fronte a un cambiamento d` epoca. Sempre più  giovani, sani e normopeso, arrivano in ambulatorio con disturbi di sonno che si rivelano apnee ostruttive. La sensibilità tra medici e pubblico sta crescendo, ma molti confondono la sonnolenza con cattivo sonno, non capendo che può essere segno di apnee che tolgono ossigeno al cervello e al cuore per anni.”

Cos'è l'apnea ostruttiva 

L` apnea ostruttiva si verifica quando le vie aeree si occludono durante il sonno, provocando cadute dell` ossigenomicro-risvegli e danni a lungo termine. I sintomi sono variabili: russamentorisvegli improvvisi con senso di soffocamentomal di testa mattutinosecchezza delle fauciscarsa concentrazionesbalzi d` umorecalo di memoria. Se non trattata, è correlata ad aumento di ipertensioneinfartoictusdisturbi cognitivi.

Diagnosi e trattamenti disponibili

La diagnosi si esegue tramite sleep study: in laboratorio o, sempre più spesso, a casa con kit portatili che registrano respirazione, ossigenazione e postura. “Sono dispositivi facili da usare e restituiscono risultati accurati anche da remoto” , spiega Dumas, che dopo il rifiuto del classico CPAP ha scelto una mascherina orale su misura per tenere aperte le vie aeree. Non tutti i trattamenti sono uguali: oltre la perdita di peso - valida solo per chi è sovrappeso -esistono soluzioni per dormire in posizione lateraledispositivi CPAP che soffiano aria nelle vie aeree, mascherine personalizzate e anche impianti mini-invasivi per stimolare il nervo della lingua. Solo la metà dei pazienti però tollera bene la CPAP: “Mai scoraggiarsi: oggi esistono alternative su misura” , dice Khan.

La barriera della percezione

L` altra barriera resta la percezione. Il 43% degli intervistati dallo studio Ohio State pensa che sentirsi assonnati di giorno sia solo sintomo di poche ore di sonno, ignorando che si può dormire otto ore ma avere un sonno continuamente spezzato dalle apnee.

L` American Academy of Sleep Medicine stima che l` 80% dei casi resti ancora non diagnosticato. Il messaggio: “Non fermatevi allo stereotipo. Se vi sentite stanchi, ricorrete spesso a pisolinirussate forte o avete sintomi strani pur essendo giovani e sani, parlatene con il vostro medico - esorta Dumas -. L` apnea può colpire a qualsiasi età e trattarla cambia la vita".



Tue, 28 Oct 2025 02:04:00 GMT
Salute
Che cosa c'entrano i pigmenti dell` henné con la cura delle malattie del fegato

AGI - Il lawsone, pigmento attivo dell` henné  Lawsonia inermis, potrebbe fungere come potenziale inibitore dell` attivazione delle cellule staminali epatiche, con implicazioni nella cura della fibrosi epatica. Lo rivela uno studio guidato da Tsutomu Matsubara e Atsuko Daikoku, dell` Università Metropolitana di Osaka. I risultati, riportati su Biomedicine & Pharmacotherapy, mostrano una riduzione dei marcatori di fibrosi e un possibile ri-orientamento delle cellule staminali verso uno stato meno fibrotico. L` approccio promette nuove vie per controllare o invertire la fibrosi, offrendo potenziali opportunità terapeutiche per una malattia con pochi trattamenti efficaci.

L` obiettivo dello studio è quello di individuare composti naturali in grado di modulare l` attivazione delle cellule stellate epatiche e di ridurre la fibrosi, offrendo una nuova strategia terapeutica per patologie epatiche croniche. Secondo i risultati, lawsone riduce marcatori di fibrosi epatica in modelli animali, suggerendo un effetto antifibrotico. L` approccio potrebbe guidare lo sviluppo di una classe di farmaci mirati alle cellule staminali epatiche attivate.

Potenziale sviluppo di farmaci antifibrotici

“Identificare composti che modulano direttamente le cellule staminali epatiche attivate è cruciale per controllare la fibrosi” , ha detto Matsubara. “Lawsonia inermis può offrire una via innovativa per modulare la fibrosi epatica, con potenziali ricadute terapeutiche” , ha aggiunto Matsubara. La scoperta potrebbe favorire il potenziale sviluppo di farmaci antifibrotici basati su lawsone per trattare fibrosi epatica in stadio avanzato.

Prospettive future e necessità di ulteriori studi

Tra le prospettive future dei ricercatori vi è quella di affinare la somministrazione mirata alle cellule staminali e test ulteriore in modelli più completi per valutare sicurezza ed efficacia. Tuttavia, i dati preliminari in modelli animali sottolineano la necessità di studi su efficacia e sicurezza nell` uomo e di valutazioni a lungo termine. La scoperta suggerisce che derivati naturali come lawsone possano offrire nuove strategie per contrastare la fibrosi epatica modulando l` attività delle cellule staminali coinvolte, aprendo strade interessanti per la terapia rigenerativa epatica.



Mon, 27 Oct 2025 02:20:00 GMT
Salute, Komposer
Meno zucchero nell'infanzia, cuore più sano da adulti

AGI - Un consumo limitato di zucchero durante la prima infanzia è associato a un rischio significativamente inferiore di diverse patologie cardiache in età adulta, tra cui infartoinsufficienza cardiaca e ictus. Lo ribadisce uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, condotto dagli scienziati della Hong Kong University of Science and Technology di Guangzhou, in Cina.

Il team, guidato da Jiazhen Zheng, ha analizzato i dati associati alla fine del razionamento dello zucchero nel Regno Unito nel 1953. Il gruppo di ricerca ha considerato le informazioni relative a 63.433 partecipanti della Biobanca britannica, che avevano un` età media di 55 anni. In totale, l` indagine ha coinvolto 40.063 partecipanti che avevano sperimentato il razionamento dello zucchero (meno di 40 grammi al giorno solo dopo i due anni d` età ) e 23.370 persone erano invece stati esposte alla sostanza. I tassi di malattie cardiovascolari sono stati valutati attraverso le cartelle cliniche dei pazienti. Allo stesso tempo, gli scienziati hanno considerato un gruppo di controllo esterno di adulti nati al di fuori del Regno Unito che non avevano subito il razionamento dello zucchero o cambiamenti politici simili intorno al 1953, per effettuare confronti più affidabili.

I benefici del consumo limitato di zucchero nell'infanzia

I risultati suggeriscono che un consumo limitato di zucchero durante la prima infanzia è associato a un minor rischio di diverse patologie cardiache in età adulta. Gli effetti principali sono stati osservati nei casi in cui l` assunzione di zucchero era limitata dal concepimento fino ai due anni d` età . Nello specifico, le persone che non avevano assunto zuccheri raffinati nei primi due anni di vita erano associate a un rischio del 20 per cento più basso di malattie cardiovascolari, del 25 e del 26 per cento rispettivamente per infarto e insufficienza cardiaca, del 31 e del 27 per cento per ictus e morte cardiovascolare. Il razionamento dello zucchero è stato anche associato a piccoli ma significativi aumenti della funzionalità cardiaca sana rispetto a coloro che avevano assunto la sostanza nei primi due anni di vita.

Limiti dello studio e prospettive future

Dato che il lavoro era di natura osservazionale, precisano gli autori, non è possibile stabilire un nesso di causa-effetto, e allo stesso tempo non erano disponibili dati dietetici individuali dettagliati. Tuttavia, questo lavoro permette di valutare separatamente gli effetti di diversi periodi di esposizione allo zucchero e di esplorare i potenziali percorsi che collegano il razionamento della sostanza e gli esiti cardiovascolari. “I nostri risultati – concludono gli autori – sottolineano i benefici cardiaci delle politiche di educazione alimentare incentrate sul razionamento dello zucchero nella prima infanzia. I prossimi approfondimenti dovrebbero indagare l` esposizione alimentare a livello individuale e considerare l` integrazione tra fattori genetici, ambientali e comportamentali. Queste informazioni saranno utili per sviluppare strategie di prevenzione più personalizzate” .



Tue, 21 Oct 2025 09:49:48 GMT
Salute
"Curare e` prendersi cura. Alimentazione, Benessere e Stili di Vita". I consigli dell'AIL

AGI - Giovedì 30 ottobre si terrà a Roma il Convegno Nazionale AIL, promosso dall` Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma, dal titolo: "Curare e` prendersi cura. Alimentazione, Benessere e Stili di Vita: l` impegno di AIL". Il Convegno si svolgerà presso il Centro Congressi Roma Eventi - Fontana di Trevi (Piazza della Pilotta, 4), dalle ore 9.30.

Alimentazione, ambiente e stili di vita possono fare la differenza nella prevenzione e nel decorso dei tumori del sangue: è questo il messaggio chiave che sarà al centro del prossimo Convegno Nazionale AIL, alla luce delle più recenti evidenze scientifiche. Negli ultimi anni, infatti, la Ricerca ha dimostrato un legame sempre più solido tra abitudini quotidiane e impatto sulla salute, anche nell` ambito delle patologie ematologiche.

Il Convegno Nazionale AIL, giunto alla quinta edizione, si conferma uno spazio privilegiato di confronto multidisciplinare tra ricercatori nazionali e internazionali che si occupano di salute, benessere, cura e prevenzione.

L` incontro, frutto di riflessione, collaborazione e impegno comune sui temi della salute e dell` ambiente tra Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL, e Aurelio Angelini, Sociologo dell` ambiente e del territorio e Presidente del Comitato Nazionale Educazione alla Sostenibilità Agenda 2030, quest` anno affronterà in particolare il ruolo dell` alimentazione e degli stili di vita nelle neoplasie ematologiche; saranno analizzate le relazioni tra esposizione ambientale, ambiente urbano e rischio oncologico, con particolareattenzione alle polveri sottili e al ruolo della salubrità dell` ambiente.


Il convegno intende promuovere un approccio integrato alla prevenzione oncologica, centrato su interventi di promozione della salute, strategie di prevenzione e tutela della sanità pubblica fornendo solide evidenze scientifiche sull` importanza dell` aderenza a corretti stili di vita, attività fisica e stili alimentari, che negli ultimi anni hanno messo in luce la forte correlazione tra fattori individuali e ambientali e impatto sulla salute umana.

Il programma dei lavori

Ad aprire la Giornata di lavori, il cui coordinamento è affidato al giornalista scientifico Igor Staglianó e ad Aurelio Angelini, sara` Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL, dopo i saluti istituzionali del Ministro dell` Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro della Salute Orazio Schillaci.

Il convegno prevede due sessioni scientifiche interdisciplinari, arricchite da testimonianze delle sezioni territoriali di AIL.

La prima sessione sarà dedicata al tema del Benessere Integrato, con approfondimenti sul rapporto tra ambiente e salute, sul ruolo della nutrizione nella prevenzione e nella pre-abilitazione, sulla sicurezza alimentare in età pediatrica, sull` impatto dell` alimentazione nelle neoplasie ematologiche, sui tumori pediatrici, sull'importanza dell'esercizio fisico nella prevenzione oncologica e sul metabolismo del cancro, con uno sguardo alle raccomandazioni internazionali in ambito di salute e alimentazione.

La seconda sessione, nel pomeriggio, sarà focalizzata sulle connessioni tra alimentazione, stili di vita e salute pubblica, con contributi su neuroscienze e promozione della salute, potenziamento delle competenze personali nei giovani, transizione agroecologica, ambiente urbano e qualità della vita, approccio integrato “One Health” e relazione tra alimentazione e tumori.

Con questo Convegno Nazionale AIL vuole rafforzare la consapevolezza che adottare stili di vita sani e promuovere politiche ambientali efficaci sono leve fondamentali per migliorare il benessere e la qualità della vita dei pazienti oncoematologici e alleggerire il carico sui sistemi sanitari e sociali.

UniCredit è Partner Istituzionale di AIL e ha scelto di essere al fianco dell` Associazione per sostenere le Case AIL, il supporto psicologico destinato a pazienti ematologici e familiari e le campagne nazionali di sensibilizzazione.

La partecipazione è gratuita previa registrazione al link: https://forms.office.com/e/tHAFSHTdwZ
 



Mon, 20 Oct 2025 11:04:02 GMT
Salute, Agi Desk
L'allarme degli esperti: tumore colon-retto in aumento tra gli under 50

AGI - Il tumore del colon-retto è il secondo tumore per incidenza, dopo la prostata nell'uomo e la mammella nella donna. L'Associazione Italiana di Oncologia Medica segnala circa 50.000 nuovi casi all'anno e sono in allarmante incremento le forme precoci (sotto i 50 anni) di questa malattia.

Si terrà venerdì 24 ottobre, a partire dalle ore 9, il congresso organizzato da Christian Cotsoglou, direttore della Struttura complessa di Chirurgia II della Fondazione IRCCS San Gerardo di Monza, dal titolo "Approccio multidisciplinare alla malattia oligo-metastatica da cancro del colon-retto: una patologia trasversale". Verranno riuniti i massimi esperti di fama internazionale per fare il punto della situazione su una malattia trasversale, il cancro del colon-retto, nella sua forma oligo-metastatica, la condizione in cui un tumore presenta un numero limitato di metastasi, ossia la diffusione di cellule tumorali dal sito primario a un'altra parte del corpo, creando localizzazioni secondarie.

L'Approccio Multidisciplinare 

"Il cancro del colon-retto - spiega Cotsoglou - nella sua forma oligo-metastatica (letteralmente "malattia con poche metastasi") rappresenta un tema moderno, di sempre maggiore riscontro. La decisione strategica della corretta terapia "su misura" per questi pazienti dipende da numerosi fattori, tra cui la modalità di presentazione, la carica tumorale, l'aggressività biologica e la sede delle lesioni metastatiche. Grazie all'evoluzione delle terapie mirate per questo specifico tumore, il ventaglio di proposte terapeutiche chirurgiche disponibili per il trattamento di questi pazienti è notevolmente aumentato, con un impatto evidente sulla prognosi, rispetto a due decenni fa, anche nei casi di pazienti con una storia di malattia metastatica nei distretti epato-polmonari. Crediamo fermamente che la chiave del successo di questi pazienti, più che in altre patologie, sia da ricercare nel livello di sintonia tra le figure che compongono i Gruppi Multidisciplinari di Oncologia".

Metastasi Epatiche: Incidenza e Sopravvivenza

"È un concetto assai noto che il cancro del colon-retto è il secondo tumore per incidenza, dopo la prostata nell'uomo e la mammella nei soggetti di sesso femminile - continua il dott. Cotsoglou -. L'Associazione Italiana di Oncologia Medica segnala circa 50.000 nuovi casi all'anno e sono in allarmante incremento le forme precoci (sotto i 50 anni) di questa malattia. La cosa fondamentale è che oltre un quinto dei pazienti manifesta metastasi esclusivamente o prevalentemente epatiche al momento della diagnosi, con presentazione simultanea della malattia. Di queste metastasi epatiche, solo il 20-25% è tecnicamente resecabile al momento della diagnosi. Inoltre, la sopravvivenza media senza trattamento chirurgico è compresa tra 12 e 20 mesi. Tuttavia, con una resezione epatica curativa, la sopravvivenza a 5 anni può arrivare al 40-50%".

L'Impatto delle Target Therapies

L'avvento dei 'farmaci intelligenti' (Target Therapies) dell'ultimo ventennio "su questo specifico tumore, nella sua forma metastatica, ha drasticamente cambiato la storia naturale di questa malattia, garantendo un maggior controllo sistemico e portando, in alcuni casi ad una vera e propria retro-stadiazione tumorale. Questo ha permesso parallelamente la crescita sinergica di altre specialità quali, chirurgia, radioterapia, radiologia interventistica, permettendo insieme di ottenere risultati ottimali per questa categoria di pazienti, sempre più frequenti".

Al congresso saranno presenti tra i relatori e gli esperti non solo chirurghi di fama internazionale (del fegato per la maggior parte, oltre che chirurghi del colon, del polmone, del peritoneo, del trapianto di fegato e dell'urgenza) ma anche oncologi, endoscopisti, radiologi interventisti, radioterapisti, anatomo-patologi, che si alterneranno sul palco, simulando di fatto quello che avviene quotidianamente nella gestione multiparametrica di questa importante patologia.

L'Eccellenza di Monza nella Cura Personalizzata

"Sarà un evento dove docenti universitari e medici ospedalieri di grande profilo, accorsi da tutta Italia, si confronteranno con la nostra realtà monzese, che da tempo ha dimostrato di avere trovato la ricetta giusta per questa collaborazione funzionale tra specialisti di varia natura, finalizzata alla medicina personalizzata moderna della cura del cancro del colon-retto, nella sua forma metastatica epatica e polmonare", ha concluso.



Fri, 10 Oct 2025 10:24:24 GMT
Salute
Mattarella nella Giornata della salute mentale: "Prendersene cura è diritto fondamentale"

AGI - "Prendersi cura della propria salute mentale non è un bisogno secondario, bensì un diritto fondamentale che rafforza i pilastri della nostra convivenza": con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale per la salute mondiale ha richiamato un problema che nel 2024 ha toccato 16 milioni di italiani con disturbi psicologici di media e grave entità .

Ansia e depressione sono tra le problematiche più diffuse e colpiscono in particolare donne e giovani ma non solo: l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) riferisce che più del 6% degli adulti e il 9% degli over 65 riferiscono sintomi depressivi ma spesso lo stigma e la vergogna impediscono di chiedere aiuto. "Vivere con un disturbo psichico obbliga ad affrontare ogni giorno ostacoli nello studio, nel lavoro e nelle relazioni", ha detto il Capo dello Stato, "ostacoli spesso resi più duri dal pregiudizio e dall'esclusione sociale, frutto di una cultura che ancora fatica a comprendere il disagio e la malattia".

Benessere psicologico in contesti di crisi

Quest'anno la giornata è dedicata al benessere psicologico in contesti di conflittocatastrofi ed emergenze, un tema che riguarda soprattutto i minori. Come ricorda l'Unicef, oltre 473 milioni di bambini, uno su sei a livello globale, vivono in aree colpite da conflitti.

Progressi in trattamenti e prevenzione

Oggi esistono trattamenti farmacologici e psicoterapici molto efficaci e si sono fatti passi avanti nella prevenzione dei disturbi mentali grazie alle conoscenze sul funzionamento del cervello sano e patologico nelle varie fasi dello sviluppo rispetto all'impatto dei fattori neurologiciimmunologici ed endocrinologici.

Il calcio scende in campo per la salute mentale

Anche il mondo del calcio si è attivato per la Giornata Mondiale della Salute Mentale: la Figc ha lanciato la campagna 'Ad alta voce', che ha l'obiettivo di richiamare l'attenzione su un argomento di grande valenza sociale. La campagna, realizzata con la collaborazione della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della Federazione e dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù , coinvolge 10 componenti delle Nazionali A femminile e maschile (5 per ciascuna Nazionale, tra cui Luisa Bonfantini e Sandro Tonali), che danno voce a pensieri e riflessioni sul tema della salute mentale raccolte tra gli atleti della DCPS (che conta circa 3000 tesserati) e tra i pazienti di neuropsichiatria dell'Ospedale romano.

#BodyNeutrality: un manifesto per un linguaggio inclusivo

TikTok ItaliaParole O_Stili e Polizia di Stato hanno presentato il Manifesto #BodyNeutrality, una guida che invita a diffondere un linguaggio consapevoleinclusivo e libero da stereotipi e giudizi sui corpi. La campagna sarà live per tutto il mese di ottobre e vede il coinvolgimento di creator come BigMama, Lara Speranza, Alessia Conte, Andrea Verde e Francesco Alioto, che hanno condiviso il loro punto di vista sul tema della 'body neutrality'.



Thu, 02 Oct 2025 01:39:00 GMT
Salute
Parkinson, si indaga sul ruolo dei cluster proteici

AGI - Per la prima volta, sono stati osservati e quantificati i cluster proteici che potrebbero scatenare la malattia di Parkinson. A riuscirci gli scienziati dell'Università di Cambridge, dell'University College di Londra, del Francis Crick Institute e del Polytechnique Montreal, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista 'Nature Biomedical Engineering' per rendere noti i risultati del proprio lavoro.

Il ruolo degli oligomeri di alfa-sinucleina

Il team, guidato da Steven LeeSonia Gandhi e Lucien Weiss, ha sviluppato una tecnica di imaging che consente di osservare, quantificare e confrontare gli accumuli di proteine nel cervello. Gli ammassi di proteine chiamati oligomeri di alfa-sinucleina, spiegano gli esperti, sono stati a lungo considerati i più plausibili responsabili dello sviluppo della malattia di Parkinson, ma finora non erano stati rilevati direttamente nel tessuto cerebrale umano. Le stime attuali, riportano gli autori, indicano che entro il 2050 i casi di Parkinson potrebbero raggiungere i 25 milioni a livello globale. Sebbene esistano trattamenti volti ad alleviare alcuni dei sintomi, questa condizione non è curabile. "La possibilità di osservare il Parkinson nelle sue fasi iniziali - afferma Lee - fornirebbe informazioni preziose su come la malattia si sviluppa nel cervello e di come affrontarla".

La tecnica ASA-PD per l'analisi cerebrale

Per far fronte a questa esigenza, il gruppo di ricerca ha sviluppato la tecnica chiamata Advanced Sensing of Aggregates for Parkinson's Disease (ASA-PD), che utilizza la microscopia a fluorescenza ultrasensibile per rilevare e analizzare milioni di oligomeri nel tessuto cerebrale post-mortem. I campioni delle persone affette da Parkinson sono stati confrontati con quelli prelevati da individui sani.

"E' stato come poter vedere le stelle in pieno giorno - commenta Rebecca Andrews, altra firma dell'articolo - il nostro lavoro apre nuove porte alla ricerca su questa malattia". L'analisi ha rivelato la presenza di oligomeri in tutti i campioni, che però raggiungevano dimensioni significativamente maggiori in caso di pazienti con Parkinson. Il gruppo di ricerca ha anche individuato una sottoclasse di oligomeri presenti solo in caso di neurodegenerazione. "Questo lavoro - sottolinea Weiss - offre un atlante completo dei cambiamenti proteici nel cervello. Tecnologie simili potrebbero essere applicate ad altre malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer". "Per capire come affrontare queste problematiche - conclude Gandhi - dobbiamo studiare direttamente il cervello umano, il che si è rivelato piuttosto complesso. Speriamo che il superamento di questa barriera tecnologica ci aiuti a capire perché , come e dove si formano i cluster proteici. Tali informazioni si riveleranno indispensabili per la definizione di opzioni terapeutiche".



Mon, 29 Sep 2025 01:27:00 GMT
Salute
Trapianto di cornea, quasi 8.500 pazienti hanno ritrovato la vista nell'ultimo anno

AGI - Nell'ultimo anno sono stati quasi 8.500 i pazienti italiani che hanno ritrovato la vista grazie ad un trapianto di cornea, un numero in continuo crescendo a partire dal 2020, grazie a 11.105 donazioni di cornee e grazie ad una rete di strutture, 12, distribuite in tutta Italia, che raccoglie i tessuti oculari donati, assicura la loro qualità e sicurezza e li invia a centinaia di centri di trapianto.

Il ruolo delle Banche degli Occhi Italiane

Sono le dodici Banche degli Occhi Italiane, riunite nella Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO) che in occasione della Giornata Nazionale del Sì di sabato 27 e domenica 28 settembre, promossa da Aido, ha lanciato la sua nuova campagna: "Perché ogni sì possa ridonare la vista". La campagna sociale è stata realizzata da SIBO con il sostegno di AIMO (Associazione Italiana Medici e Oculisti) e di A.I.CHE. (Associazione Italiana CHEratoconici) con il patrocinio non oneroso del Centro Nazionale Trapianti e mira ad informare la cittadinanza sulla presenza di una rete capillare nazionale di professionisti in grado di ridare la vista attraverso il trapianto, e a sensibilizzare tutti i cittadini italiani sul gesto imprescindibile della donazione di cornee. Un dono che rappresenta ancora l'unica soluzione terapeutica per molte patologie oculari.

L'importanza del lavoro dei professionisti

"Le banche degli occhi sono strutture in cui operano professionisti preparati, medici, biologi e tecnici altamente specializzati che accolgono il dono dei tessuti oculari consegnato da più di undicimila famiglie italiane ogni anno e lo custodiscono per un breve periodo, per consegnarlo poi nelle mani dei chirurghi oftalmologi perché possano essere effettuati i trapianti" afferma Francesca Pateri, Presidente della Società Italiana Banche degli Occhi. I centri sono diffusi in tutto il territorio italiano, da nord a sud, a Bologna, Cosenza, Fabriano, Genova, L'Aquila, Lucca, Monza, Napoli, Pavia, Roma, Torino e Venezia. Qui viene custodita la cornea, tessuto situato nella parte anteriore dell'occhio, sottile e trasparente ma fondamentale per permettere la funzionalità visiva, che può essere donato attraverso un prelievo non invasivo e effettuato su donatori deceduti e trapiantato senza la necessità di un complesso match tra donatore e ricevente vista l'assenza di capillari sanguigni, senza necessità di terapie immunosoppressive nel ricevente e con basse percentuali di rigetto.

La rete trapiantologica e la distribuzione dei tessuti

Dalla rete delle banche degli occhi, inserita nel Sistema Sanitario Nazionale e operante in sinergia con la rete trapiantologica italiana, dipende la distribuzione dei tessuti oculari per ogni trapianto di cornea, 8.433 nel 2024 secondo i dati riportati dal CNT. "Un lavoro delicato divenuto negli anni sempre più sofisticato e legato alla collaborazione quotidiana e strettissima con i medici oculisti - continua la presidente Pateri - in cui la banca degli occhi è chiamata a rispondere alle esigenze del chirurgo inviando tessuti oculari sempre più personalizzati, modellati sull'occhio del singolo paziente e ottenuti con lavorazioni altamente tecnologiche.

Il valore umano e sociale dell'iniziativa

"Siamo profondamente orgogliosi di aver sostenuto e contribuito in modo significativo a questa iniziativa di grande valore umano e sociale, che potrà offrire a molte persone affette da gravi patologie corneali una nuova possibilità di vita, grazie alla straordinaria forza del dono. Il prezioso lavoro svolto quotidianamente dalle Banche degli Occhi rappresenta un pilastro fondamentale per consentire ai chirurghi di operare in condizioni di sicurezza e con tessuti di elevata qualità . Un sistema che può esistere solo grazie alla generosità e alla consapevolezza della cittadinanza" ha dichiarato il Presidente di AIMO ETS Alessandra Balestrazzi.

Un appello alla donazione

"Invitiamo tutti a guardare lo splendido video realizzato per promuovere questo importante messaggio e a farsi portavoce dell'importanza della donazione di organi e tessuti: un atto di profonda solidarietà che può restituire luce, speranza e futuro" ha continuato la Presidente Balestrazzi. Il Presidente dell'Associazione Italiana Cheratoconici Rinaldo Lisario ha commentato: "Per una persona con il cheratocono il trapianto di cornea può rappresentare l'unica possibilità di tornare a vedere e quindi di riappropriarsi della propria vita quotidiana. Il dono di una cornea non è soltanto un gesto di grande generosità , ma è un atto che restituisce speranza, autonomia e futuro. Per questo come Associazione Italiana Cheratoconici riteniamo fondamentale sensibilizzare sempre di più la cittadinanza sul valore della donazione degli organi e delle cornee e sostenere l'intera catena di professionalità che, attraverso le Banche degli Occhi, rende possibile trasformare un dono in una nuova vita visiva per migliaia di pazienti ogni anno. Ogni cornea donata è molto più di un tessuto: è la possibilità concreta per una persona di tornare a vivere pienamente, con speranza e gratitudine verso chi ha reso possibile questo nuovo inizio".



Fri, 26 Sep 2025 09:04:38 GMT
Salute
Colesterolo: cambiano i parametri, occhio al 'super cattivo'

AGI - Un aiuto alla lotta al colesterolo arriva anche dalle nuove linee guida per la gestione e il trattamento delle dislipidemie, prodotte dall'impegno congiunto della European Society of Cardiology (ESC) e la European Atherosclerosis Society (EAS). Presentate al congresso ESC 2025, le nuove indicazioni vanno ad aggiornare quelle del 2019 rivoluzionando il modo in cui si misura il colesterolo. Quello totale non viene infatti più considerato un parametro utile per la valutazione del rischio cardiovascolare.

Se ne parlerà in occasione del lancio della campagna di informazione contro il colesterolo "E tu, hai a cuore il tuo cuore?", promossa dalla Fondazione Cuore e Circolazione "Il Cuore Siamo Noi" della Società italiana di cardiologia (Sic), annunciata in occasione della Giornata mondiale del cuore, e che verrà presentata il 2 ottobre al Senato.

"Già da tempo era sempre maggiore la consapevolezza di dover considerare il colesterolo nelle sue singole componenti - puntualizza Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Sic - e non più come un parametro unico. Ora le indicazioni ESC rendono prassi questa consapevolezza e le nuove carte per misurare il rischio cardiovascolare, SCORE2 e SCORE2-OP, non si basano più sul colesterolo totale, ma sul colesterolo 'cattivo' e la Lipoproteina(a) come indicatori più accurati del rischio di eventi cardiovascolari.

Pertanto il colesterolo totale perde di fatto ogni rilevanza clinica: potrà continuare a essere riportato negli esami di laboratorio, ma non ha più alcuna utilità né per stratificare il rischio né per guidare le decisioni terapeutiche. Rimane invece centrale, il livello dell'LDL, riconosciuto come causa diretta di aterosclerosi e quindi principale bersaglio terapeutico". Esce quindi dalle linee guida il colesterolo totale ed entra la lipoproteina(a) - Lp(a)-, un tipo particolare di particella lipidica simile al colesterolo LDL, ma molto più pericolosa e per questo denominata anche colesterolo 'super cattivo'.

"La caratteristica che la distingue è la presenza di una 'coda' proteica' l'Apolipotroteina (a), codificata dal gene LPA, che rende le molecole più aterogene di molte altre particelle e il sangue più 'appiccicoso', aumentando il rischio di trombi e aterosclerosi", spiega Ciro Indolfi, presidente della Federazione italiana di cardiologia.

"Le indicazioni ESC raccomandano che la Lp(a) venga misurata almeno una volta nella vita in ogni adulto, idealmente in occasione del primo profilo lipidico, l'esame che misura la concentrazione di diversi grassi nel sangue, o, se questo è già stato effettuato, al successivo. Valori superiori a 50 mg/dL (105 nmol/L) devono essere considerati - prosegue - un importante modificatore di rischio, capace di spostare un individuo in una categoria di rischio cardiovascolare più elevata.

Nei pazienti con livelli elevati di Lp(a) è indicata una gestione più intensiva dei fattori di rischio tradizionali, con particolare attenzione a tenere basso l'LDL. Sono inoltre in fase avanzata di studio nuovi farmaci specifici in grado di ridurre i livelli di Lp(a) fino al 98%, anche se non sono ancora disponibili per l'uso clinico".

Perrone Filardi continua: "Le nuove linee guida raccomandano di rapportare i valori soglia di colesterolo LDL ai livelli di rischio di ciascun paziente, sottolineano però anche il valore di ottimizzare lo stile di vita prima di qualsiasi intervento farmacologico, cioé di evitare di medicalizzare un problema che potrebbe essere affrontato in prima battuta, in pazienti che non hanno avuto un infarto miocardico, applicando quelle 'dieci mosse vincenti utili per la protezione cardiovascolare'. Se un paziente riesce a raggiungere i target di LDL attraverso alimentazione equilibrata, attivita' fisica e altri cambiamenti nel suo stile di vita, questo e' l'esito migliore".



Fri, 26 Sep 2025 01:03:00 GMT
Salute
Menopausa e sclerosi multipla, c` è una correlazione

AGI - La menopausa è correlata a una serie di differenze significative nello sviluppo e nella manifestazione della sclerosi multipla e nelle sue comorbilità . Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, presentato durante il 41esimo Congresso del Comitato europeo per il trattamento e la ricerca sulla sclerosi multipla (Ectrims 2025), condotto dagli scienziati del Centro per il trattamento e la ricerca delle malattie neuroimmunologiche presso l'Università di Economia di Smirne - Medical Point Hospital.

Analisi dei pazienti con sclerosi multipla

Il team, guidato da Yasemin Simsek, ha analizzato i dati di 864 pazienti con sclerosi multipla, selezionati da una coorte più ampia di 4.191 individui, tra cui 298 donne in premenopausa, 300 donne in postmenopausa e 265 uomini della stessa età . I risultati, commentano gli esperti, mostrano che la menopausa può influenzare significativamente il modo in cui la sclerosi multipla si manifesta, nonché i tipi di condizioni di salute ad essa associate.

Localizzazione dei sintomi iniziali

Nello specifico, riportano gli scienziati, il nervo ottico era più frequentemente la sede dei sintomi iniziali nelle donne in premenopausa (21,8%), rispetto alle pazienti in postmenopausa (15%) e agli uomini (11,7%). Al contrario, il midollo spinale è stato il primo sito interessato nel 44% delle partecipanti in postmenopausa e nel 48,3% degli uomini, e solo nel 27,5% in caso di premenopausa.

Risposte infiammatorie e neurodegenerazione

Le donne più  giovani, spiegano gli studiosi, possono avere risposte infiammatorie più robuste, che portano a determinati schemi sintomatologici, mentre per i soggetti più in avanti con gli anni, sia uomini che donne, può verificarsi un'insorgenza di sintomi più insidiosa e progressiva a causa di processi neurodegenerativi.

Comorbilità e mortalità

L'analisi ha anche evidenziato differenze notevoli nel carico di comorbilità : solo il 15,1% delle donne in premenopausa presentava comorbilità , rispetto al 41% delle donne in postmenopausa e al 36,6% degli uomini. Tra le donne in postmenopausa, le malattie cardiovascolari, tra cui ipertensionearitmie e coronaropatia, erano la comorbilità  più frequente, con un'incidenza del 24,7%. Anche disturbi endocrini e metabolici come diabete di tipo 2ipotiroidismo e dislipidemia erano frequenti in questo sottogruppo, con un tasso del 10,3%. Al contrario, le comorbilità psichiatriche come depressione e ansia erano più comuni nelle donne in premenopausa rispetto alle donne in postmenopausa. L'andamento della mortalità  ha ulteriormente evidenziato queste differenze. Durante il periodo di studio, si sono verificati decessi in 15 uomini e 9 donne in postmenopausa, mentre non è stato segnalato alcun decesso tra le donne in premenopausa.

Implicazioni cliniche dello studio

"Questi risultati - conclude Simsek - hanno importanti implicazioni per l'assistenza clinicaUomini e donne in postmenopausa potrebbero trarre beneficio da strategie mirate alla neurodegenerazione e alla prevenzione della disabilità , mentre le donne in premenopausa potrebbero richiedere un monitoraggio più attento dell'attività di recidiva e l'ottimizzazione delle terapie modificatrici della malattia".



Wed, 24 Sep 2025 01:06:00 GMT
Salute
Aceto di mele e perdita di peso, ritirato lo studio clinico

AGI - Il BMJ Group ha ritirato uno studio clinico pubblicato nel marzo 2024 sulla rivista BMJ Nutrition, Prevention & Health che suggeriva che piccole quantità giornaliere di aceto di mele potessero aiutare nella perdita di peso in persone sovrappeso o obese.

Preoccupazioni sulla qualità dello studio

Nonostante lo studio avesse attirato ampia attenzione internazionale e fosse frequentemente citato nei media, ulteriori indagini hanno sollevato serie preoccupazioni riguardo alla qualità del lavoro. La revisione ha rivelato diversi problemi: errori nell'analisi statisticavalori statistici poco plausibili, dubbia affidabilità dei datimetodi non adeguatamente descritti e mancata registrazione dello studio, violando così le politiche editoriali del BMJ Group.

Errori analitici e irregolarità nei dati

Tentativi di replicare i risultati da parte di esperti statistici non hanno avuto successo, confermando molteplici errori analitici e irregolarità nei dati. Gli autori hanno riconosciuto che gli errori erano involontari ma hanno concordato con la decisione di ritirare lo studio.

Invito a non utilizzare i risultati

Pertanto, il BMJ Group invita giornalisti e altri operatori a non fare più riferimento o utilizzare i risultati di questa ricerca nei futuri resoconti o pubblicazioni. Helen Macdonald, responsabile dell'integrità dei contenuti del BMJ Group, ha sottolineato l'importanza del processo di verifica rigoroso e della trasparenza nella correzione della letteratura scientifica.

Importanza degli standard scientifici

Martin Kohlmeier, caporedattore della rivista, ha ammesso che la pubblicazione dello studio senza la registrazione preventiva è stato un errore. In sintesi, confermando rigorosi standard scientifici, questa ritrattazione segnala come sia cruciale basare le raccomandazioni su prove valide e affidabili, soprattutto in ambito nutrizionale.



Tue, 23 Sep 2025 14:56:25 GMT
Salute, Komposer
Paracetamolo in gravidanza e autismo: perchè la scienza smentisce Trump

AGI - È vero o no che il paracetamolo in gravidanza aumenta i rischi di autismo del nascituro? Il dibattito è di freschissima attualità dopo le parole di Donald Trump di lunedì sera. Il presidente americano ha annunciato "con effetto immediato" che la Fda, l'agenzia federale del farmaco, informerà i medici del "rischio elevato di autismo derivato dall'uso in gravidanza" del paracetamolo, principio attivo anche della Tachipirina in Italia, o del Tylenol in Usa.

Cosa dice la scienza?

Ma che cosa dice la scienza? Gli studi disponibili non supportano questa affermazione, che giunge peraltro in un momento in cui il segretario alla Salute Robert Kennedy Jr. ha promesso di determinare a breve le cause di un'"epidemia" di autismo. Questo impegno è motivo di grande preoccupazione per gli esperti, data la complessità della questione e la posizione scettica di Kennedy nei confronti dei vaccini. Per quanto riguarda il paracetamolo, uno degli antidolorifici più utilizzati al mondo, noto anche come acetaminofene, gli studi più avanzati indicano attualmente che una donna incinta può assumerne tranquillamente le dosi normali.

Risultati di studi recenti

"L'uso del paracetamolo durante la gravidanza non è associato al rischio di autismodisturbo da deficit di attenzione o disabilità intellettiva nei bambini", conclude uno di questi studi, condotto in Svezia e pubblicato nel 2024 sulla rivista medica JAMA. Le dichiarazioni di Trump, tuttavia, non sono nate dal nulla. Un dibattito si è sviluppato nella comunità medica a cavallo tra il 2010 e il 2020. Gli appelli alla vigilanza dell'epoca attirarono notevole attenzione da parte dei media, in particolare un articolo di opinione pubblicato nel 2021 da un centinaio di ricercatori e medici sulla rivista Nature Reviews Endocrinology.

Avvertenze sull'uso del paracetamolo in gravidanza

"Raccomandiamo di informare le donne incinte, fin dall'inizio della gravidanza, che il paracetamolo deve essere evitato, salvo diversa indicazione medica", si legge nel testo, che aveva attirato critiche per la sua natura allarmistica. Gli autori hanno giustificato il loro appello con l'esistenza di dati "sperimentali ed epidemiologici" che "suggeriscono che l'esposizione al paracetamolo durante la gravidanza potrebbe alterare lo sviluppo del feto". Queste affermazioni trovano fondamento in diversi studi: uno di questi, pubblicato nel 2015 sulla rivista Autism Research e condotto utilizzando dati sanitari danesi, ha suscitato molte discussioni.

Analisi dei dati e possibili correlazioni

Dopo aver seguito bambini fino all'età di 12 anni, ha concluso che il rischio di autismo aumentava della metà quando le loro madri avevano assunto paracetamolo durante la gravidanza. Ancora nel 2025, uno studio che raccoglieva i risultati di una quarantina di studi e pubblicato sulla rivista Environmental Health sosteneva la possibilità di tale collegamento, ed era stato esplicitamente citato da membri dell'amministrazione Trump. Molti ricercatori, però , ritengono che questi studi possano solo aprire nuove strade alla ricerca, data la loro metodologia imperfetta. Forniscono scarse informazioni sui reali meccanismi di causa-effetto.

Ad esempio, non sono forse i disturbi che causano l'uso di paracetamolo a facilitare l'insorgenza dell'autismo? Al contrario, lo studio JAMA prende in considerazione diversi fattori che possono influenzare l'analisi. In particolare, confronta il rischio di autismo tra fratelli, sebbene l'ereditarietà giochi un ruolo significativo in questo disturbo. In definitiva, l'uso di paracetamolo non ha alcun effetto, secondo questo studio. Ovviamente, come qualsiasi farmaco, l'assunzione di paracetamolo durante la gravidanza non è esente da rischi. Tuttavia, i rischi associati al sovradosaggio sono controversi, in particolare gli effetti nocivi che un eccesso di paracetamolo può avere sul fegato. Tuttavia, il paracetamolo è tuttora considerato di gran lunga l'antidolorifico più sicuro per le donne incinte, rispetto all'aspirina o all'ibuprofene, che sono sconsigliati alla fine della gravidanza.

 



Tue, 23 Sep 2025 00:08:00 GMT
Salute
Il caldo dell'estate 2024 ha ucciso oltre 62mila persone in Europa
AGI - Durante l'estate del 2024, i decessi associati al caldo in Europa superano le 62 mila vittime. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, condotto dagli scienziati dell'Istituto di Salute Globale di Barcellona. Il team, guidato da Toma' Jano, ha esaminato i dati relativi a 539 milioni di persone in 32 paesi europei. I cambiamenti climatici indotti dall'uomo, spiegano gli esperti, hanno reso il caldo estremo una delle minacce più letali per la salute globale. Il 2024 è stato l'anno più afoso mai registrato, e in Europa le temperature sono salite a una velocità doppia rispetto a quanto avvenuto nel resto del mondo.

Il gruppo di ricerca ha utilizzato le informazioni del database EARLY-ADAPT, per stimare l'impatto della mortalità correlata al caldo nel 2024 in 32 paesi europei. Le stime indicano che tra il primo giugno e il 30 settembre 2024 si siano verificati 62.775 decessi correlati al caldo. Tale valore era del 24 per cento più elevato rispetto alle 50.800 morti da caldo dell'estate precedente e inferiore dell'8,1% rispetto ai quasi 67.900 decessi stimati per l'estate del 2022. Il paese con il più alto numero di decessi correlati al caldo è stata l'Italia, con oltre 19mila morti nell'estate del 2024. Anche nei due anni precedenti, il paese ha ottenuto il triste primato, con 13.800 e 18.800 decessi, rispettivamente nel 2023 e nel 2022.

Forecaster.health: Uno Strumento di Prevenzione

"Sebbene l'estate del 2024 sia stata la più calda mai registrata - riporta Jano - nelle regioni specifiche del nostro studio, le estati del 2022 e del 2023 sono state in realtà più calde. Tuttavia, queste differenze regionali nella temperatura media non si riflettono pienamente nella mortalità , poiché i decessi stimati per il 2024 sono stati superiori a quelli stimati per l'estate del 2023". Per far fronte a queste difficoltà , i ricercatori hanno proposto Forecaster.health, uno strumento efficace e affidabile per gli avvisi di emergenza correlati alle temperature, che si basa su modelli epidemiologici per trasformare le previsioni meteo in allerte operative giornaliere. L'analisi ha dimostrato che questo approccio è altamente affidabile e permette di anticipare di almeno sette giorni le allerte associate al caldo e alla salute.



Fri, 19 Sep 2025 01:02:00 GMT
Salute
Come il grasso bruno sembra migliorare il metabolismo

AGI - I ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno identificato un nuovo modo in cui il grasso bruno - una forma di grasso che brucia energia - può accelerare il motore metabolico del corpo, consumando carburante cellulare e producendo calore in un modo che migliora la salute metabolica.

Lo studio, condotto sui topi, rivela nuove strade per sfruttare il grasso bruno per trattare malattie metaboliche, come l'insulino-resistenza e l'obesità . Lo studio è stato pubblicato su Nature.

Il ruolo del grasso bruno nel metabolismo

Il grasso bruno è noto per la sua capacità di trasformare l'energia (calorie) del cibo in calore. Al contrario, il grasso bianco immagazzina energia per un uso successivo, mentre i muscoli la rendono immediatamente disponibile per svolgere il lavoro. La produzione di calore del grasso bruno aiuta il corpo a rimanere caldo alle basse temperature e l'esposizione al freddo può aumentare le riserve di grasso bruno. I ricercatori hanno proposto che l'attivazione del grasso bruno potrebbe supportare gli sforzi per perdere peso aumentando il consumo di calorie.

Strategie per la perdita di peso

"Il percorso che abbiamo identificato potrebbe offrire opportunità per intervenire sul dispendio energetico nell'equazione della perdita di peso, rendendo potenzialmente più facile per l'organismo bruciare più energia aiutando il grasso bruno a produrre più calore", ha affermato l'autore senior Irfan Lodhi, PhD, professore di medicina presso la Divisione di Endocrinologia, Metabolismo e Ricerca sui Lipidi presso la WashU Medicine. "Aumentare questo tipo di processo metabolico potrebbe supportare la perdita di peso o il controllo del peso in un modo che è forse più facile da mantenere nel tempo rispetto alla dieta e all'esercizio fisico tradizionali. È un processo che sostanzialmente spreca energia, aumentando il dispendio energetico a riposo, ma è un vantaggio se si sta cercando di perdere peso".

I mitocondri e i perossisomi

La concezione tradizionale della produzione di calore del grasso bruno coinvolge i mitocondri, centrali elettriche all'interno delle cellule del corpo. Gli scienziati sanno da tempo che i mitocondri nel grasso bruno hanno un metodo per disimpegnarsi dalla produzione di carburante e produrre invece calore, tramite una molecola chiamata proteina disaccoppiante 1. Tuttavia, sanno anche che i topi con grasso bruno privi di proteina disaccoppiante 1 sono comunque in grado di bruciare energia e produrre calore, il che indica l'esistenza di bruciatori di riserva nelle cellule. Il nuovo studio implica che le parti cellulari chiamate perossisomi siano importanti produttori alternativi di calore nel tessuto adiposo bruno. I perossisomi sono piccoli compartimenti cellulari coinvolti nella trasformazione delle molecole di grasso.

Il ruolo di ACOX2

I ricercatori hanno scoperto che, quando esposti al freddo, i perossisomi nel tessuto adiposo bruno aumentano di numero. Questo aumento è ancora più significativo nei topi i cui mitocondri sono carenti di proteina disaccoppiante 1, suggerendo che i perossisomi potrebbero essere in grado di compensare la perdita della capacità dei mitocondri di produrre calore. Lodhi e i suoi colleghi hanno scoperto che i perossisomi consumano energia e producono calore in un processo metabolico incentrato su una proteina chiave presente in queste parti cellulari, chiamata acil-CoA ossidasi 2 (ACOX2). I topi privi di ACOX2 nel tessuto adiposo bruno hanno perso parte della loro capacità di tollerare il freddo, mostrando temperature corporee inferiori dopo l'esposizione al freddo rispetto ai topi normali. Inoltre, rispetto ai topi normali, i loro tessuti non sfruttavano adeguatamente l'insulina, l'ormone che regola la glicemia, ed erano più inclini all'obesità se alimentati con diete ricche di grassi.

ACOX2 e sensibilità all'insulina

Al contrario, i topi geneticamente modificati per produrre quantità insolitamente elevate di ACOX2 nel grasso bruno hanno mostrato una maggiore produzione di calore, una migliore tolleranza al freddo e una migliore sensibilità all'insulina e un migliore controllo del peso quando alimentati con la stessa dieta ricca di grassi. Utilizzando un sensore termico fluorescente da loro sviluppato, i ricercatori hanno scoperto che quando ACOX2 metabolizzava determinati acidi grassi, le cellule del tessuto adiposo bruno si riscaldavano.

Possibili interventi dietetici

Hanno anche utilizzato una termocamera a infrarossi per dimostrare che i topi privi di ACOX2 producevano meno calore nel loro tessuto adiposo bruno. Sebbene il corpo umano possa sintetizzare questi acidi grassi, le molecole si trovano anche nei latticini e nel latte materno e sono prodotte da alcuni microbi intestinali. Lodhi ha affermato che questo solleva la possibilità che un intervento dietetico basato su questi acidi grassi - come un alimento, un probiotico o un intervento "nutraceutico" - possa potenziare questo percorso di produzione di calore e i suoi effetti benefici. Lui e i suoi colleghi stanno anche studiando possibili composti farmacologici in grado di attivare direttamente ACOX2.

Rilevanza negli esseri umani

"Sebbene i nostri studi siano condotti sui topi, ci sono prove che suggeriscono che questo percorso sia rilevante anche negli esseri umani", ha affermato Lodhi. "Studi precedenti hanno dimostrato che gli individui con livelli più elevati di questi acidi grassi tendono ad avere indici di massa corporea più bassi. Tuttavia, poiché la correlazione non implica causalità , il nostro obiettivo a lungo termine è verificare se interventi dietetici o terapeutici che aumentino i livelli di questi acidi grassi o che aumentino l'attività di ACOX2 possano essere utili per attivare questo percorso di produzione di calore nei perossisomi e aiutare le persone a perdere peso e migliorare la loro salute metabolica".



Wed, 17 Sep 2025 09:47:04 GMT
Salute
Come fare a non abbuffarsi? Ci aiuterà lo smartwatch

AGI - E se il tuo smartwatch potesse percepire quando stai per saccheggiare il frigorifero e indirizzarti delicatamente verso una scelta più sana? Gli scienziati della Northwestern University stanno rendendo questa visione più vicina alla realtà con un innovativo programma di medicina dello stile di vita che utilizza tre sensori indossabili (una collana, un braccialetto e una bodycam) per catturare il comportamento alimentare nel mondo reale con un livello di dettaglio senza precedenti e nel rispetto della privacy.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista npj Digital Medicine, parte del Nature Portfolio. “Mangiare troppo è una delle cause principali dell` obesità , ma la maggior parte dei trattamenti ignora le abitudini inconsce che la determinano” , ha affermato l` autore corrispondente Nabil Alshurafa, professore associato di medicina comportamentale presso la Feinberg School of Medicine della Northwestern University e di ingegneria informatica presso la McCormick School of Engineering della Northwestern.

In un nuovo studio, 60 adulti obesi hanno indossato i tre sensori e utilizzato un` app per smartphone per monitorare l` umore e il contesto dei pasti (ad esempio, con chi erano, cosa stavano facendo) per due settimane. Lo studio ha prodotto migliaia di ore di dati video e sensori e ha rivelato che l` eccesso di cibo è ben lungi dall` essere un problema universale.

Piuttosto, si può distinguere in cinque modelli distinti: Banchetto da asporto: abbuffarsi di cibo da asporto e consegnato a domicilio; Feste serali al ristorante: cene sociali che portano a un consumo eccessivo di cibo; Voglia serale: compulsione a fare spuntini a tarda notte; Mangiare per piacere incontrollato: abbuffate spontanee e gioiose; Sgranocchiare cibo serale sotto stress: sgranocchiare cibo sotto stress.

“Questi modelli riflettono la complessa danza tra ambiente, emozioni e abitudini” , ha affermato Alshurafa. “La cosa sorprendente è che ora abbiamo una tabella di marcia per interventi personalizzati” . I risultati gettano le basi per una nuova era diagnostica in cui gli scienziati profilano gli individui in base a uno dei cinque modelli e implementano interventi personalizzati.

Il team di Alshurafa sta già collaborando con i medici per testare programmi personalizzati di cambiamento comportamentale basati su questi risultati, ha affermato. “Ciò che mi ha colpito di più è stato come l` eccesso di cibo non sia solo una questione di forza di volontà ” , ha affermato l` autore principale Farzad Shahabi, dottorando nel laboratorio di Alshurafa. “Utilizzando la rilevazione passiva, siamo stati in grado di scoprire modelli di consumo nascosti nel comportamento reale delle persone, che sono emotivi, comportamentali e contestuali. Vedere i modelli emergere dai dati è stato come accendere una luce in una stanza in cui tutti ci siamo aggirati per decenni. La nostra visione a lungo termine è quella di andare oltre le soluzioni standardizzate e di dirigerci verso un mondo in cui la tecnologia sanitaria sia meno una prescrizione e più una partnership” .

Durante i primi giorni di questa ricerca, Alshurafa chiese al dipartimento di polizia della Northwestern University di prestargli una bodycam per vedere come avrebbe potuto progettare una telecamera in grado di catturare il comportamento alimentare nel mondo reale. Programmò la telecamera in modo che registrasse solo le azioni di chi la indossava legate al cibo, per preservare la privacy degli astanti.

Chiamata HabitSense, la bodycam è la prima telecamera orientata all` attività (AOC) brevettata che utilizza la rilevazione termica per attivare la registrazione solo quando il cibo entra nel campo visivo della telecamera. A differenza delle telecamere egocentriche, che catturano una scena dalla prospettiva di chi la indossa, o della sorveglianza ad ampio raggio, le AOC registrano l` attività , non la scena, il che riduce i problemi di privacy durante l` acquisizione di dati critici.

Oltre ad HabitSense e a un activity tracker da polso simile a un FitBit o un Apple Watch, i partecipanti allo studio indossavano una collana progettata da Alshurafa e dal suo team, chiamata NeckSense. Si tratta della prima tecnologia in grado di registrare in modo preciso e passivo molteplici comportamenti alimentari, rilevando nel mondo reale quando le persone mangiano, inclusa la velocità con cui masticano, quanti bocconi prendono e quante volte le mani si portano alla bocca.

Le difficoltà di Alshurafa con il suo peso, oscillante tra i 18 e i 23 chili per gran parte della sua giovinezza, hanno stimolato il suo interesse scientifico per la gestione del peso. Ha dovuto affrontare diverse diete ed è finito in un circolo vizioso di abbuffate notturne mentre guardava la TV. “Ho cercato di trasformare la mia lotta personale in una missione scientifica che promette di rimodellare il trattamento dell` obesità ” , ha affermato Alshurafa.

“Unendo informatica, medicina comportamentale e un pizzico di curiosità in stile Jane Goodall, stiamo lavorando per aprire la strada a un` assistenza sanitaria veramente personalizzata e basata sulle abitudini. Questo studio segna solo l` inizio di un percorso verso interventi più intelligenti e compassionevoli per milioni di persone alle prese con l` eccesso di cibo” .